sabato 3 dicembre 2011

Moto dispersa?

C'è qualcosa di strano che si profila, come un momento sospeso, lì quasi in un angolo ma visibile eppure fantasmatico proprio a un mese dalla tragedia dell'alluvione.

Intanto domani molti saranno in Piazza De Ferrari per ricordare che Genova, come sempre si è rialzata, con orgoglio, nonostante il fango e la morte, a un mese esatto dall'evento.


Ma essa è lì, da parecchi giorni. Non da subito e qui si registra la prima stranezza. In via Thaon Di Revel, a pochi passi dal mercatino di Natale appena allestito, a pochi metri dallo Starhotel e dalla Stazione Brignole in una isola di traffico vicino ad un attraversamento pedonale e snodo del kaos cittadino, c'è una moto alluvionata.


É regolarmente targata e porta i segni visibili della devastazione, di sterpaglie e scontri subiti in quel tragico venerdì nero, di fango.



Ma come può essere possibile che sia rimasta lì in sosta vietata e abbandonata allo sguardo sfuggente della gente senza che nessuno se ne sia occupato?
Nemmeno i cantunè (vigili) pronti a fare in un lampo multe si sono accorti della sua inquietante presenza? Eppure le carcasse sono state portate in Piazzale Kennedy, non molto distante, sia che si trattasse di auto quanto di motorini.


Eppure essa è lì sospesa nell'incuranza, abbandonata a un tempo e destino ignoti, apparentemente ignoti. 





A distanza di parecchi giorni mi chiedo perché nessuno l'abbia rimossa, reclamata,ripresa, visto che è una moto rintracciabile ad uso patentati.


C'è forse un mistero? Essa sembra invisibile eppure traccia sgomento solo a guardarla di sottecchi perché risulta evidente come un tatuaggio nel cuore e nella mente di tutti coloro che incrocino, con lo sguardo, la sua presenza.


Si potrebbe per assurdo dire che sia un involontario monumento al disastro, a quei giorni di paura solo apparentemente cancellati da una malcelata indifferenza che distorce lo sguardo e prende allo stomaco solo al pensiero del ricordo.


Essa è lì a rammentare la nostra impotenza e la relatività dell'esistenza anche se si evita di vederla, di soffermarsi, fingendo non esista.





Mi rendo conto di quanto si possa simulare un appianamento della situazione mentre pozzanghere ancora intrise di terra continuino a impregnare la nostra sensibilità, appena due gocce d'acqua pieghino l'aria umida e pesante.

Vorrei sapere di questa moto, che storia nasconda dietro la carrozzeria ammaccata, il motore non più funzionante e la devastazione subita.


Dove era parcheggiata? Qualcuno la conduceva ed è stato ghermito? Che storia portava in sella?

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